Omelia San Petronio – Arcivescovo Matteo Zuppi

Solennità di S. Petronio

Celebriamo con gioia e gratitudine la memoria del nostro patrono, san Petronio, Pater et Protector, che ci mostra tutta la città degli uomini, che se ne fa carico e si sporca le mani con l’umanità che in essa vive. Custodire significa preghiera, passione, interesse, servizio, intelligenza, perché la città abbia sempre al centro l’uomo, non sia una piazza anonima di tante solitudini ma un luogo largo, accogliente, di incontro, non di scontro, di crescita e di amore per il valore che è ogni uomo, di parole e cultura, non di strilli o “urla dirette allo stomaco”.

San Petronio ha pensato Bologna come Gerusalemme. Costruiva e sognava, “in grande”. Tutti possiamo aiutare perché i sogni “si fanno ad occhi aperti e si portano avanti alla luce del sole”. Le cose vere non sono affatto quelle più facili o che accarezzano l’inganno dell’effimero.

Portiamo ancora negli occhi e nel cuore – e questo ci aiuta tanto a vedere e ad amare – le parole e i gesti della intensa visita di Papa Francesco in mezzo a noi.
Non si è risparmiato! Lo ringraziamo per l’energia spesa per avvicinare tutti, per mostrare a ciascuno il segno della vicinanza e per gettare con larghezza il seme della Parola di Dio.

Desidero ringraziare di cuore le istituzioni e quanti, con generosità e spirito di servizio, hanno permesso che l’intensissima giornata trascorresse senza problemi. Custodire richiede sempre tanto lavoro nascosto, qualche volta ingrato e non conosciuto. Grazie.

E’ stata una festa di Chiesa e della Città degli uomini. Nelle tantissime persone, nonostante i limiti imposti dalle indispensabili condizioni di sicurezza e dal tempo avverso, che si sono affollate lungo il percorso, mi era facile vedere la stessa folla del Vangelo che mosse a compassione Gesù e che abbiamo contemplato in questo anno del Congresso Eucaristico “Voi stessi date loro da mangiare”.

[…]

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