Archivio storico

Archivio Storico della Fabbriceria di San Petronio

È possibile richiedere materiale dall’archivio storico. Per procedere, scarica e compila il modulo di richiesta e invialo a archivio.storico@basilicadisanpetronio.org

La Fabbrica o Fabbriceria di San Petronio è l’istituzione creata nel 1389 dal Comune di Bologna per curare la costruzione e in seguito la conservazione della grande Basilica dedicata al patrono della città e per gestire le risorse economiche a ciò destinate.

La prima testimonianza di una commissione di quattro persone – i soprastanti – deputata alla costruzione del tempio risale al 31 gennaio 1390. Ai soprastanti furono affidati i compiti di stimare gli edifici e i terreni da espropriare e di portare avanti la costruzione della Basilica. Nel 1395, una commissione portò a termine la redazione di uno Statuto che costituì la base giuridica su cui la Fabbriceria si resse fino alla fine del XVIII secolo.

L’amministrazione dell’ente era affidata a quattro fabbricieri con carica biennale. Le fonti di introito erano diverse: la ritenzione di quattro denari per lira sui pagamenti del Comune e la decima sui legati pii, estesa anche alle donazioni, l’assegnazione delle pene pecuniarie per contravvenzioni allo Statuto, i proventi per la concessione a privati o a corporazioni del diritto di patronato sulle cappelle della nuova chiesa, la devoluzione delle eredità di coloro che morivano senza aver fatto testamento. 

Quando nel 1463 la chiesa di San Petronio diventò collegiata, i Sedici Riformatori dello Stato di Libertà decretarono che l’introito del “dazio della Piazza e dei frutti” fosse destinato al pagamento dei salari degli istituendi canonici, cappellani e chierici e per l’acquisto di suppellettili. Tutte queste fonti d’entrata erano poi integrate dalle offerte dei fedeli e dal reddito di un patrimonio immobiliare consistente principalmente nei fabbricati acquistati in vista delle demolizioni per l’ampliamento della Basilica che, nel frattempo, venivano affittati a usi artigianali, commerciali e di scuole universitarie. 

Dal 1471, ai quattro fabbricieri fu aggiunto un camerlengo perpetuo con poteri di presidente. Questa carica divenne di nomina papale, venendo però conferita sempre a personaggi di spicco della classe dirigente bolognese. Nel 1591 i fabbricieri furono portati a cinque e nel 1771 a sette. Nel periodo napoleonico la Fabbriceria finì con l’essere amministrata dalla Municipalità di Bologna e dopo la restaurazione, nel 1826, il legato cardinale Giuseppe Albani fissò definitivamente a cinque il numero dei fabbricieri. 

Dal 1830, per disposizione del legato cardinale Tommaso Bernetti, la Fabbriceria fu presieduta dal capo pro tempore dell’Amministrazione municipale e tale sistema proseguì anche dopo l’Unità d’Italia, fino all’applicazione delle norme concordatarie del 1937. Da quel momento i fabbricieri vennero nominati con decreto prefettizio su proposta dell’Arcivescovo di Bologna.

Questa Fabbriceria “concordataria” fu soppressa con decreto del Presidente della Repubblica nel 1988. In conseguenza di ciò, il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna, con atto del 21 marzo 1989, istituì un Consiglio per gli affari economici con il compito di affiancare, nell’amministrazione della Basilica e del suo patrimonio, il Primicerio del Capitolo di San Petronio, a cui spetta la legale rappresentanza della Basilica.

Attualmente la Fabbriceria è composta dal Primicerio del Capitolo pro tempore, in veste di presidente, e da quattro fabbricieri, due designati dal Capitolo e due dall’Arcivescovo, con nomina quinquennale.

Fin da subito, la Fabbriceria si preoccupò della conservazione della propria documentazione contabile e degli atti prodotti dai fabbricieri nello svolgimento delle loro attività.

Nel 1650 i fabbricieri incaricarono uno di loro, il senatore Giovanni Lupari, di sovrintendere ai documenti che riguardavano la Fabbriceria, ma fino al secolo successivo l’archiviazione restò una questione aperta.

Nel 1773 si cominciò a riunire al secondo piano della residenza della Fabbriceria, la sede attuale, tutti i documenti conservati in altre sedi. Domenico Marchioni, aiutante della cancelleria del Senato, fu incaricato di fare sommario dei documenti, con l’aiuto del notaio Antonio Maria Tarsizio Giusti e di Vincenzo Lazzari, amanuense del Pubblico Archivio bolognese.

Il lavoro sull’Archivio della Fabbriceria rimase però incompiuto. L’incarico fu poi affidato nel 1821 a Pietro Busatti, archivista del Tribunale, e nel 1849 a Filippo Alfonso Fontana, archivista della legazione, che portò a termine il lavoro nel 1851.
Nel frattempo, l’archivio era stato oggetto di indagini a fini storici. Già il lavoro condotto da Giusti e Lazzari aveva permesso di scoprire varie notizie importanti sulla storia della Basilica: una fra tutte, l’individuazione del nome di Antonio di Vincenzo come primo architetto.

Il cresciuto interesse per le ricerche indusse la Fabbriceria a prendere in esame l’opportunità di fornire l’archivio di un inventario. Nel 1891 ci si rivolse quindi a Carlo Malagola, direttore dell’Archivio di Stato di Bologna, quindi a Francesco Giorgi, funzionario dell’Archivio di Stato di Bologna, che portò a termine l’incarico nel 1899, ma con risultati lontani dalla redazione di un inventario secondo il metodo storico.

Nel 1930, Giorgi fu di nuovo incaricato di mettere mano all’archivio giungendo infine alla redazione di un inventario che venne dato alle stampe (L’archivio della Fabbriceria di S. Petronio di Bologna riordinato da Francesco Giorgi, Bologna, stab. Luigi Parma, 1931).

Negli anni 1959-1961 si ristrutturò la sede dell’Archivio e si riordinò la documentazione storica con criteri aggiornati. Il lavoro si concluse con l’inventario pubblicato nel 2008.

Attualmente l’archivio storico della Fabbriceria consta di 726 pezzi (tra volumi, buste e mazzi) e comprende la documentazione amministrativa e contabile relativa alla Basilica dalla fine del secolo XIV al 1937. A questa, si aggiunge un apparato documentale iconografico di varia natura ed epoche con disegni, stampe e iconografia varia relativi alla Basilica (secc. XIX-XX), ai beni stabili della Fabbriceria (secc. XVII-XX) e non relativi alla Fabbriceria (secc. XVII-XX).

(da Mario Fanti, L’archivio storico della Fabbriceria di San Petronio e il suo ordinamento, in Una Basilica per una città. Sei secoli in San Petronio. Atti del Convegno di studi per il sesto centenario di fondazione della Basilica di San Petronio, 1390-1990, a cura di Mario Fanti e Deanna Lenzi, Bologna, Tipoarte, 1994, pp. 187-194)

L’Archivio della Fabbriceria attualmente conserva:

• Archivio storico proprio della Fabbriceria (1286-1951, pezzi 726)
• Archivi aggregati:
–  Cerimonieri e sagristi di S. Petronio (secc. XVI-XX, pezzi 58)
–  Confraternite e pie unioni in S. Petronio (secc. XVII-XX, pezzi 15)
–  Capitolo di S. Petronio soppresso (secc. XVI-XIX, pezzi 50)
–  Carte personali di mons. Gaetano Golfieri (secc. XIX, pezzi 25)
–  Libri liturgici manoscritti e a stampa (secc. XV-XX, pezzi 212)
–  Comitato esecutivo dell’opera della facciata della Basilica di S. Petronio (secc. XIX-XX, pezzi 16)
• Archivio di deposito della Fabbriceria (dal 1937)
• Archivio dell’Azienda di Chiesa (dal 1930)
• Carte di mons. Amleto Faenza (1925-2019, bb. 2)

L’archivio storico della Fabbriceria e i fondi aggregati sono corredati da un inventario analitico (cfr. L’Archivio della Fabbriceria di San Petronio in Bologna. Inventario, a cura di Mario Fanti, Bologna, Costa, 2008). Le Carte di mons. Amleto Faenza sono corredate da un elenco analitico dattiloscritto (2022).

Personale
L’archivio ha un direttore, il dottor Mario Fanti, a cui è affiancato un collaboratore.

Sede
L’Archivio storico della Fabbriceria ha sede all’interno della Basilica, nel lato sud-est. La consultazione avviene nel locale deputato dell’archivio stesso.

Accesso all’Archivio
L’Archivio è aperto al pubblico su prenotazione scrivendo all’indirizzo: archivio.storico@basilicadisanpetronio.org. Oppure contattando la Dott.ssa Patrizia Busi al 348 4414917.
Nei canali informativi della Basilica sono segnalati in anticipo i periodi di chiusura. Di norma l’orario si uniforma al calendario di apertura e chiusura della Basilica.
Nel caso di utenti con disabilità o altre difficoltà, è prevista la possibilità di consultare i materiali richiesti in locali privi di barriere architettoniche. Per favorire l’accesso si consiglia di contattare preliminarmente il personale dell’Archivio.
Gli utenti sono tenuti a rispettare il regolamento sottostante.

Scarica il Regolamento di accesso all’Archivio Storico

Riproduzioni a fini di studio
• È possibile effettuare riproduzioni del materiale consultato con mezzi propri a fini di studio.
• Al momento della riproduzione con mezzi propri, l’utente è tenuto a seguire le istruzioni indicate dall’archivista e a manipolare i documenti con particolare attenzione. Non è consentito:
–  l’utilizzo di flash o altre fonti luminose portatili, scanner e treppiedi;
–  salire su sedie o scale, appoggiare il materiale a terra;
– spianare le carte con le mani, forzare l’apertura dei volumi, tenere sospesi i volumi o i documenti;
• Esigenze particolari, per la quantità degli scatti o per le difficoltà della ripresa, vanno segnalate in anticipo al personale dell’Archivio, che valuterà di volta in volta come procedere.
• Lo studioso è tenuto a consegnare copia delle pubblicazioni che comprendano immagini di materiali per le quali abbia ottenuto l’apposita autorizzazione alla pubblicazione.

Riproduzioni a fini di pubblicazione
Per la pubblicazione di riproduzioni di materiale dell’Archivio su volumi a stampa, manifesti, pannelli, e-book o siti internet, è necessario inoltrare domanda al Primicerio, scaricando il modulo a inizio pagina e inviandolo compilato all’indirizzo e-mail: archivio.storico@basilicadisanpetronio.org.
Per queste riproduzioni è richiesta la corresponsione di un diritto nella misura che verrà di volta in volta comunicata dalla Direzione a seconda delle caratteristiche, diffusione e finalità della riproduzione.

Servizi a distanza
• Vengono fornite informazioni scritte da remoto, da richiedere all’indirizzo: archivio.storico@basilicadisanpetronio.org
• Le informazioni fornite hanno lo scopo di aiutare lo studioso nell’individuazione, all’interno del materiale dell’Archivio storico, delle fonti e della bibliografia utili. Non sono fornite trascrizioni di documenti né è possibile sostituirsi all’utente nell’attività di studio e ricerca.
• Le risposte verranno evase entro 10-15 giorni lavorativi.
• È possibile ricevere riproduzioni a scopo di studio a seguito di specifica richiesta scrivendo a archivio.storico@basilicadisanpetronio.org a cui seguirà una risposta interlocutoria e l’invio delle immagini entro due settimane lavorative, salvo eventuali problemi o necessità particolari.

Bibliografia di riferimento
Mario Fanti, La Fabbrica di S. Petronio in Bologna dal XIV al XX secolo. Storia di una istituzione, Roma, Herder, 1980

Sesto centenario di fondazione della Basilica di San Petronio 1390-1990. Documenti per una storia, a cura di Rosalba D’Amico… et al.; coordinamento di Mario Fanti, Carlo De Angelis; introduzione di Gina Fasoli, Bologna, Nuova Alfa, 1990, pp. 46-49

Una Basilica per una città. Sei secoli in San Petronio. Atti del Convegno di studi per il sesto centenario di fondazione della Basilica di San Petronio, 1390-1990, a cura di Mario Fanti e Deanna Lenzi, Bologna, Tipoarte, 1994

L’Archivio della Fabbriceria di San Petronio in Bologna. Inventario, a cura di Mario Fanti, Bologna, Costa, 2008

Il museo di San Petronio in Bologna, testi di Antonio Buitoni, Mario Fanti, Massimo Medica; a cura di Mario Fanti; prefazione di Jadranka Bentini, Bologna, Costa, 2003

M. Fanti, La raccolta iconografica dell’Archivio della Fabbriceria di San Petronio in Bologna in Arti a confronto. Studi in onore di Anna Maria Matteucci, a cura di Deanna Lenzi, Bologna, Editrice Compositori, 2004, pp. 41-47.