Omelia del Card. A. Poma

Problemi e iniziative della nostra comunità

Nella festa liturgica di S. Petronio leggiamo un brano dell’Ecclesiastico, così chiamato perché nei primi secoli cristiani veniva letto comunemente nelle chiese.
Il testo biblico ricorda i grandi personaggi del popolo di Dio: dai patriarchi ai giudici, ai re e ai profeti, ai grandi sacerdoti dell’antica legge. Tra questi, Simone, figlio di Onia. Di lui poco sappiamo; ma la rievocazione è suggestiva e commovente, forse perché, a differenza degli altri personaggi, egli era stato conosciuto personalmente dall’agiografo (Eccli 50,1-14).
L’espressione biblica ha un tono esaltante, quasi di trionfalismo, si direbbe oggi. È un trionfo di luce: “Come la stella del mattino in mezzo alle nubi … come la luna … come il sole … come l’arcobaleno”. È una forma poco usata ai nostri giorni, ma efficace nell’indicare un’idea molto chiara.
Anche il Vangelo ritorna spesso sull’idea della luce, Cristo chiamò se stesso “luce del mondo” (Io. 8,11). E noi vediamo il suo riflesso comunicarsi dal Redentore ai suoi Santi, a un Vescovo santo come Petronio, la cui missione fu anzitutto quella di annunciare la parola di Dio, “la quale illumina ogni uomo che viene in questo mondo” (Io. 1,9).
Ed esultiamo, nel vedere che la storia della santità, nella Chiesa Bolognese, si arricchisce quest’anno di nuovo splendore, per la prima glorificazione ecclesiale di Clelia Barbieri, che il Santo Padre Paolo VI proclamerà “beata” nella Basilica di S. Pietro, l’ultima domenica di ottobre, festa di Cristo Re. È una data storica che avrà il suo influsso nella vita comunitaria e nella spiritualità della Chiesa bolognese, già illuminata dalla azione pastorale e dai meriti di Petronio, e di altri Santi.

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