La Basilica
e le cappelle

Costruita fra il 1390 e il 1663, la Basilica di San Petronio rappresenta uno dei più maestosi e significativi esempi di cattedrale gotica italiana. Pur avendo grandi dimensioni (132 metri di lunghezza, 60 di larghezza e 44 di altezza), la Basilica ha un aspetto armonico ed equilibrato che stempera il verticalismo a volte esasperato del gotico, interpretandolo in modo del tutto originale.

Costruita fra il 1390 e il 1663, la Basilica di San Petronio rappresenta uno dei più maestosi e significativi esempi di cattedrale gotica italiana.

Pur avendo grandi dimensioni (132 metri di lunghezza, 60 di larghezza e 44 di altezza), la Basilica ha un aspetto armonico ed equilibrato che stempera il verticalismo a volte esasperato del gotico, interpretandolo in modo del
tutto originale.

Costruita fra il 1390 e il 1663, la Basilica di San Petronio rappresenta uno dei più maestosi e significativi esempi di cattedrale gotica italiana.
Pur avendo grandi dimensioni (132 metri di lunghezza, 60 di larghezza e 44 di altezza), la Basilica ha un aspetto armonico ed equilibrato che stempera il verticalismo a volte esasperato del gotico, interpretandolo in modo del
tutto originale.

Le 22 cappelle laterali della Basilica di San Petronio

Visita le cappelle

già Santa Maria de’ Rustigani

Cappella della Madonna della Pace

La cappella era un tempo intitolata a Santa Maria de’ Rustigani. Ospita la scultura della Madonna della Pace (1394), scolpita in pietra d’Istria dallo scultore tedesco Giovanni Ferabech.

già Pepoli

Cappella di Santa Brigida

Opera principale di questo spazio è il prezioso polittico (1477) dipinto su tavola da Tommaso Garelli.
Sono molto interessanti anche i dipinti votivi alle pareti laterali della cappella.

già Marsili

Cappella di Sant’Ambrogio

Il polittico a fresco sopra l’altare (1474 circa) è attribuito a Jacopo di Cristoforo Moretti. Raffigura Sant’Ambrogio al centro e due santi guerrieri (forse Procolo e Floriano) ai suoi fianchi.

già della Società dei Notai, oggi Rinaldi

Cappella della Santa Croce

Sull’altare è posto un Crocifisso dipinto su tavola sagomata, realizzato da Ercole Banci all’inizio del XVI secolo.
La vetrata della cappella fu eseguita fra il 1464 e il 1466 dal frate domenicano Jacob Griesinger (Giacomo da Ulma).

già Garganelli, poi Ratta, quindi della Fabbrica

Cappella di San Lorenzo

La cappella fu ristrutturata nel 1908, quando si riaprì il finestrone e vennero posti sopra l’altare un busto di San Lorenzo, eseguito da Giuseppe Romagnoli, e la tela con la Pietà (1519) realizzata da Amico Aspertini.

già Castelli

Cappella di San Girolamo

Sull’altare, spicca un’ancona di legno dorato della prima metà del XVI secolo. La tavola, raffigurante San Girolamo in cattedra (1484) circondato da un’architettura quasi metafisica, è un’opera di Lorenzo Costa.

già Fantuzzi, poi della Fabbrica

Cappella dell’Immacolata

La decorazione della cappella dell’Immacolata è completamente moderna (1908-1951). Il progetto fu ideato dal pittore Achille Casanova attorno alla più antica statua della Madonna Immacolata (1725).

già Ramazzotti, poi Malvezzi Campeggi

Cappella del Santissimo Sacramento

Di particolare importanza sono gli stalli intarsiati, addossati alle pareti laterali, eseguiti fra il 1513 e il 1521 dal monaco Raffaele da Brescia.

già Saraceni, poi Cospi

Cappella di Sant’Antonio
da Padova

La cappella conserva, unitario e intatto, l’apparato decorativo eseguito fra il 1524 e il 1526 dal pittore e scultore Girolamo da Treviso.
L’artista eseguì sia la statua di Sant’Antonio che si trova sopra l’altare, sia il ciclo di dipinti a olio su muro che ripercorre i miracoli del Santo.

Pregevole anche la monumentale vetrata, realizzata in due momenti diversi. In un primo tempo, attorno al 1518, su disegni di Pietro Vannucci detto il “Perugino” furono realizzati il rosone con Sant’Antonio, i due occhi con L’Annunciazione e i quattro ornati nelle ogive.
Nella seconda metà del XVI secolo, su progetto di Pellegrino Tibaldi, vennero poi aggiunti gli otto santi.

già della Società dei Macellai

Cappella di San Pietro Martire

La splendida pala d’altare rappresenta la Madonna col Bambino in gloria fra i santi Petronio e Domenico. Sullo sfondo, il martirio di San Pietro. L’opera venne dipinta da Bartolomeo Passarotti attorno al 1580.

già Zambeccari

Cappella delle Reliquie

Un tempo sagrestia, questo ambiente fu trasformato in cappella della famiglia Zambeccari nel 1746.
Sull’altare, una nicchia conserva un gran numero di reliquie in reliquiari in legno intagliato e dorato, per lo più risalenti ai secoli XVII e XVIII.

appartenente alla Fabbriceria

Cappella di San Bernardino

La cappella è preceduta da una transenna eseguita nel 1909 su disegno di Achille Casanova. Sempre nel 1909, vennero qui collocate la pala d’altare del XVIII sec. e la statua lignea di San Bernardino (autore ignoto del XV sec.).

già dei Sedici Riformatori, poi del Senato di Bologna, quindi del Municipio

Cappella di Santa Barbara

La grande pala d’altare raffigurante la glorificazione di Santa Barbara e la punizione del padre omicida (1606 circa) è opera di Alessandro Tiarini.

già Barbazzi, poi Manzoli, infine Zucchini

Cappella di San Michele Arcangelo

L’Arcangelo Michele che scaccia il demonio dipinto su tela è datato 1582 e firmato da Denys Calvaert, ovvero Dionisio Fiammingo, pittore di origine fiamminga ma bolognese di adozione.

già Ranuzzi, poi Malvezzi

Cappella di San Rocco

Sulla pala d’altare è raffigurato San Rocco con il cane e il committente (forse Fabrizio da Milano). La tela fu realizzata nel 1527 da Francesco Mazzola, detto il “Parmigianino”.

già Rossi, poi Baciocchi

Cappella di San Giacomo

Sopra l’altare risplende la bella tavola di Lorenzo Costa, datata 1492, che raffigura la Madonna col Bambino in trono e i santi Giacomo, Girolamo, Sebastiano e Giorgio.

già Griffoni, poi Cospi, infine Ranuzzi

Cappella di San Vincenzo Ferrer

Vittorio Bigari realizzò la grande tempera su tela raffigurante San Vincenzo Ferrer, incorniciata dal monumentale ornato di Stefano Orlandi, realizzato in una data compresa tra il 1725 e il 1729.

Sopra l’altare, la Madonna col Bambino in gloria è attribuita a Ippolito Scarsella, detto lo “Scarsellino” (vissuto tra il 1551 e il 1620).

La transenna fu costruita nel 1896 riutilizzando le colonnette di cotto collocate dal 1475 al 1880 tra le colonne della chiesa del Calvario nel complesso della Basilica di Santo Stefano.

già Vaselli, poi Bevilacqua

Cappella di San Sebastiano

La decorazione di questa cappella, in un unitario stile rinascimentale, fu realizzata fra il 1487 e il 1497 per volere dal canonico Donato Vaselli.
Sopra l’altare compare la grande tela raffigurante il martirio di San Sebastiano.

già Santa Brigida, appartenente ai Foscarari, poi della Fabbriceria

Cappella di Sant’Ivo

La cappella è un esempio di tardo barocco sobrio e luminoso.
Nella parete destra è stato riscoperto nel 1934 un brano di una decorazione più antica (1438-1440), realizzata da Pietro di Giovanni Lianori.

già Bolognini, poi Salina Amorini

Cappella dei Re Magi

La cappella dei Re Magi è particolarmente affascinante perché è l’unica cappella della Basilica che conserva la ricca e complessa decorazione originale, creata nei primi tempi di costruzione della chiesa, ossia all’inizio del ‘400.

La transenna di marmo rosso veronese, con lo stemma dei Bolognini, fu eseguita attorno al 1400 su disegno di Antonio di Vincenzo.

Jacopo di Paolo dipinse il monumentale polittico ligneo scolpito da un artista ignoto (forse Tommasino da Baiso), conosciuto come “maestro di San Petronio”.
Di Paolo illustrò nella predella le storie dei Re Magi, mentre i pilastri angolari ritraggono santi e profeti.

Jacopo di Paolo progettò anche le grandi vetrate policrome della cappella (1404-1406). Il rosone ospita il Cristo in gloria, mentre nei due occhi minori compare l’Annunciazione. Sotto, sono raffigurati gli apostoli e i quattro evangelisti.

già Cospi, poi Aldrovandi

Cappella di San Petronio

Questa cappella è un ottimo esempio di architettura barocca bolognese.
È nota soprattutto perché custodisce il capo e il corpo di San Petronio.

In particolare, il capo del Santo è conservato in un reliquiario monumentale donato da Papa Benedetto XIV. Il reliquiario, in argento parzialmente dorato e lapislazzuli, è racchiuso nella “gloria” in bronzo dorato posta sopra l’altare. Sia il reliquiario, sia la gloria sono stati eseguiti dall’argentiere e scultore romano Francesco Giardoni.

già dei Dieci di Balìa, poi della Provincia

Cappella di Sant’Abbondio

Secondo la credenza popolare, in questa cappella si sarebbe celebrata la prima Santa Messa, il 4 ottobre 1392, mentre la Basilica era ancora in costruzione.

Una seconda leggenda riguarda Carlo V d’Asburgo, che proprio qui sarebbe stato incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Clemente VII, il 24 febbraio 1530.

Nelle pareti laterali della cappella è possibile ammirare gli affreschi simbolici (1420) di Giovanni da Modena.

È possibile richiedere materiale visivo relativo alla Basilica di San Petronio.
Per inoltrare la richiesta, scarica e compila il modulo e invialo tramite e-mail all’indirizzo archivio.storico@basilicadisanpetronio.org